L’irresistibile richiamo del fagiano

Ieri non ho potuto fare a meno di pensare a mio padre, come se già non lo facessi abbastanza, quando chiamava scemocane “Cirano, il terrore del fagiano”. Abbreviato semplicemente “Terrore” e lui pure rispondeva, naturalmente scodinzolando e tentando di estorcergli qualcuna delle rare carezze che gli concedeva (perché ai cani non si devono fare smancerie, ma questo sarebbe un altro discorso). Continua a leggere

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In media stat braccus

Raramente i latini avevano torto. Senz’altro non nei motti, e “in media stat virtus” lo trovo azzeccato in tanti campi, anche applicato al mondo del cane, che diventa appunto: “in media stat braccus”. E ora che c’entra? Sempre a infilare le bestie dappertutto (ovvio, sennò non scriverei da cani). C’entra eccome, invece. Continua a leggere

ZOOMAFIA, chi è costei? Spieghiamolo con un convegno!

L’idea di partenza era quella di una presentazione del mio romanzo Bianconero, parlare semplicemente della mia scrittura però, per quanto sempre piacevole per l’autore, mi pareva riduttivo. In fondo i miei romanzi gialli non li scrivo solo per il gusto narrativo, seppur fortemente motivante, il mio scopo è quello di sensibilizzare sul tema della tutela animale, dei diritti e del benessere degli animali. Continua a leggere

Mia e il leone bianco

Io non sono in grado di fare la “critica” di un film, di quelle con i paroloni, i raffronti, le citazioni colte da laurea in storia del cinema. Io sono una di quelle che va a vedere un film, si prende i pop-corn e si lascia trasportare dalla magia del grande schermo, che ci fa sempre tornare un po’ bambini. e del resto questo week end ci sono andati in parecchi a vedere questo film, al suo debutto, risultato in vetta agli incassi nelle sale italiane  con 1.929.892 euro. Continua a leggere

Se un’alba d’autunno un cacciatore

Com’è andata ancora non si sa. E forse non si saprà mai. Fatto sta che a un certo punto, in un certo posto, da un fucile Winchester sono partiti dei colpi calibro 300 Magnum, e invece di un cinghiale hanno colpito prima il braccio, poi l’addome di un ragazzo. Passeggiava con il suo cane per i boschi, era l’alba, alcuni dicono che no, faceva parte della battuta di caccia pure lui, questo ragazzo di 19 anni, che si è trovato nel punto sbagliato nel millesimo di secondo sbagliato. Continua a leggere