Son giorni strani, quelli che avviano il passo verso l’anniversario della morte di qualcuno che non ti sembra vero che non ci sia più. Perché non esserci significa non esistere, o forse non essere mai esistito, non aver lasciato nulla, non manifestarsi in alcun modo nella vita di qualcun altro. Continua a leggere
Principi rospi e principesse guerriere
Il principe azzurro non esiste. Bella scoperta, è da mo’ che l’abbiamo capito. Ma non è che non esiste semplicemente perché non si trovino in giro baldi giovini in calzamaglia muniti di mantello di raso celeste, caschetto biondo e bianco destriero. Ti salvo io fidati di me, buttati che ti afferrerò tra le mie braccia. Col cazzo. Continua a leggere
Unite contro la ricrescita: insieme ce la faremo!
Il vero dramma di questa quarantena, diciamocelo, è il look. Passiamo dal pigiama alla tuta e dalla tuta al pigiama, i trucchi giacciono polverosi nelle trousse e nei cassetti, per non parlare di abiti, jeans, scarpe con i tacchi (i tacchi???), borse, gioielli… tutta roba dimenticata, o almeno messa da parte… parecchio da parte. Continua a leggere
Quello che mi importa è un massaggio alla schiena
A me stare da solo non è mai piaciuto. Neppure quando ero piccolo. Anzi, soprattutto quando ero piccolo. Che poi era impossibile stare solo perché avevo un sacco di fratelli e io ero quello che frignava meglio di tutti. Perché se lagni, tua madre si impietosisce, per un po’. E gli altri pensano che hai più fame o che ti senti male. Continua a leggere
CORONA VIRUS E LA LEZIONE DI MAGO MERLINO
È da quando è scoppiata l’emergenza Corona Virus che ho in testa un’immagine precisa.
Avete presente la scena del duello fra Merlino e Maga Magò nel mitico cartone animato “La spada nella roccia”? No? Be’, nel caso andatevelo a vedere subito, approfittando di questo momento in cui si dovrebbe (condizionale d’obbligo) stare in casa, perché è un capolavoro, io credo di averlo visto più di dieci volte, senza mai stancarmene. Continua a leggere
Facciamoci un regalo
Mi sono fatta un regalo. Anzi per essere precisi due. No, non ho ripreso un cavallo, e neppure un cane, o un gatto, o una qualsiasi creatura a quattro zampe. Tranquilli. Oggi parlo di altro, per una volta e me ne scuserete, un argomento in cui, una volta tanto, non c’entrano i nostri amici animali. Ma dato che scrivodacani non vale solo per le bestie, ne approfitto per raccontarvi di questi doni, che ognuna di noi – mi rivolgo alle donne – dovrebbe farsi. Continua a leggere
In media stat braccus
Raramente i latini avevano torto. Senz’altro non nei motti, e “in media stat virtus” lo trovo azzeccato in tanti campi, anche applicato al mondo del cane, che diventa appunto: “in media stat braccus”. E ora che c’entra? Sempre a infilare le bestie dappertutto (ovvio, sennò non scriverei da cani). C’entra eccome, invece. Continua a leggere
La macchia nera
Ho deciso di ricordare la mia nonna, nonna Rina, mamma di babbo Sem, che ci ha lasciato l’8 gennaio, con un racconto che scrissi qualche anno fa, dieci per l’esattezza, ricordando una “brutta avventura” che abbiamo vissuto: quella che ne parve meno turbata fu proprio lei, nonostante fosse una persona anziana. Continua a leggere
Ma quanto scrivete? Una riflessione sul mondo dell’editoria, e sulla libertà di scelta
C’è troppa gente che scrive, troppa poca che legge. Lo sento dire spesso.
In effetti i dati sulla lettura non sono molto confortanti: solo il 40,6% della popolazione “legge” (è un dato relativo al 2018, pubblicato da «Il Sole 24 ore»), quanto legge ce lo dice l’ISTAT: sempre nel 2018 solo 4 persone su 10 hanno letto almeno un libro, per motivi non professionali. Un po’ pochino no? Continua a leggere
La cosa giusta
Parliamoci chiaro: io i cavalli non li avrei mai cambiati. Quello che scegli, o che in qualche modo ti capita, te lo tieni finché campa. Come il cane. Babbo no, lui la pensava, e ovviamente faceva, diversamente. Continua a leggere