Acqua gym, una scelta non del tutto consapevole

Quella di iscriversi a un corso di acqua gym è stata una decisione un po’ avventata, diciamolo. Dettata forse più dal senso di colpa per aver trascurato la mia schiena per tanto tempo che per una reale convinzione. Qualcosa dovevo fare, di questo ero consapevole, come dello sforzo preteso dalla mia schiena per aver sopportato, con grande dignità devo dire, ben due traslochi e quasi due anni di totale trascuratezza, fatta salva qualche camminata con il cane, pur sempre benefica ma non certo sufficiente.

Devi fare qualcosa, lo sai, mi sono detta. Così come mi ero promessa, una volta finito il secondo trasloco di iscrivermi da qualche parte. Insomma, le scuse erano finite. Sono andata a vedere due palestre, a informarmi sui corsi – tanto non posso farne nessuno – costi, orari. Le sale attrezzi mi mettono una tristezza infinite. E mi vedevo già, con un carnet di scuse belle e pronte da sfoderare a ogni occasione, oggi no ci vado domani, domani semmai poi diventa domani l’altro, di lunedì sono stanca, di venerdì ormai è fine settimana. Insomma secondo me la cosa di iscriversi in palestra avrebbe funzionato poco. E così ho lasciato perdere.

La piscina l’avevo scansata come la peste bubbonica, perché non mi piace. Non mi è mai piaciuta la piscina, proprio come posto. L’odore di cloro, il rumore, tutta la gente in costume, sono brutti i costumi da piscina, va detto che non donano nemmeno alla Pellegrini figuriamoci alle persone normali: ti schiacciano le tette ti appiattiscono il culo, la cuffia è scomoda e ti tira i capelli, oltre ad essere pure quella di un antiestetico unico. Poi tutta quella umanità che ti nuota intorno, a volte ti rifila anche una manta o se ti va meglio comunque ti schiaffa in faccia una secchiata d’acqua, che sa di cloro ovviamente, e che oltretutto è fredda.

Entrare è una specie di atto di coraggio che ti domandi chi te l’ha chiesto e che cosa vinci se ti tuffi. Uscire peggio che entrare, allora sì che ti piglia il ghiaccio, e poi devi stare attentissimo a camminare perché il rischio pattone sul pavimento bagnato e scivoloso come una pista da pattinaggio è altissimo. Io mi sono rotta già ossa che non sapevo nemmeno di possedere, come l’astragalo e lo scafoide, per dirne un paio, non ho bisogno di incentivare le probabilità di frattura. Ho sempre pensato che chi ha inventato le piscine, con tutto il circo che le popola, fosse un tizio con il senso estetico di un’iguana e uno spiccato gusto per il sadismo. Insomma, un posto brutto e scomodo. La piscina no.

Però l’acqua gym… fa bene, è perfetta per la schiena, soprattutto fatta in acqua alta… acqua alta? Ma se io a fatica so stare a galla! L’acqua non è il mio ambiente naturale via, ecco la verità. Mi piace il mare, il caldo, il sole, il sale, ma il bagno lo faccio solo se vale la pena e se schianto di caldo, cosa che peraltro accade raramente.

E invece alla fine dove mi sono iscritta? A un corso di acqua gym. Sono un genio. Però mi fa bene, mi fa bene, mi fa bene, mi sono ripetuta tipo mantra.

In effetti sono sopravvissuta a ben due lezioni, non posso dire che mi faccia impazzire ma credo di potercela fare, certo mettendo in pista, o meglio in acqua, tutta la mia buona volontà e la mia “duraggine”, come diceva sempre il mio fisioterapista, ma orami mi sono iscritta e ci vado, giuro che ci vado, non salto nemmeno una volta delle due a settimana previste dal corso.

Mi guardo intorno, pensavo di trovare solo signore attempate e invece ci sono anche donne della mia età (ragazze, o “bimbe” mi viene spontaneo, ma poi attivo il cognitivo e mi rendo conto che non è più appropriato utilizzare questo termine da almeno una decina d’anni), comunque le signore anziane ci sono eh, e come pedalano! Io invece mi sento un pesce fuor d’acqua o forse un gatto nell’acqua.

L’istruttrice mostra gli esercizi a bordo vasca, movimenti velocissimi al ritmo di unz unz di musica tecno. E secondo te è uguale rifarli nell’acqua? Cioè se mi fai uscire è un conto, li faccio anche, ma dentro l’acqua, senza toccare e senza appoggi mi pare davvero una pretesa assurda. Però le altre ci riescono (pure le vecchiette) sicché la cosa bastona la mia autostima.

“Non ti preoccupare all’inizio è normale” mi incoraggiano le mie compagne di corso che sono gentili, da subito mi hanno indicato tutto, spogliatoi, docce, ingresso alle vasche… si vede così tanto che ho il senso dell’orientamento di un’acciuga? Si vede.

Credo che impiegherò del tempo per riuscire a fare dei movimenti vagamente corretti, loro stanno ferme e fanno gli esercizi, io mi ritrovo a giro nemmeno ci fossero le onde e l’alta marea, boh. Dice è normale, anche questo. Sarà normale tutto, anche averci più mal di schiena di prima?

Ve lo dico tra un paio di mesi, se reggo. Ma reggo, sicuro, ci provo, davvero.

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