“Bisogna agevolare in ogni modo i giovani talenti circondandoli d’affetto e facilitazioni di ogni genere” lo sosteneva Cechov, ma sentirselo dire da Mauro Corona, mentre parla proprio di me e del mio libro Purosangue, davanti a un pubblico numerosissimo (dentro e fuori dalla sala) fa un effetto particolare.
Prima presentazione, grande successo. Non saprei come altro definire il pomeriggio di sabato, come descrivere l’emozione, la gioia, la soddisfazione.
Nel vedere i tanti amici, venuti fin lì – e mica è impresa semplice entrare al Pisa Book Festival di sabato pomeriggio – per me, per sorridermi, abbracciarmi, ascoltare una presentazione e poi mettersi in fila con il libro in mano per farsi fare una dedica. Mi sentivo come una bambina su un’altalena mentre Renzo Castelli, cui è toccato un’altra volta di presentare un mio libro (la prima fu per l’uscita di Carosello in San Rossore, prima pubblicazione in assoluto), iniziava a parlare, a tracciare un profilo “dell’autrice”, per poi passare la parola a Paolo Giommarelli che ha interpretato alcuni passi del libro suggestionando ed emozionando tutti.
Le parole che uno scrittore del calibro, e della fama, di Corona (Mauro eh, non Fabrizio non fraintendete) ha avuto per la mia scrittura mi hanno riempito di gioia, evidentemente era allo stato gassoso perché ho percepito chiaramente che la mia sedia si sollevava a poco a poco da terra, diventando leggera e fluttuante.
Ecco mi sentivo leggera, deve essere questa la felicità, mi sono detta a un certo punto. Perché era proprio così che mi sentivo: “circondata d’affetto” e non soltanto perché vedevo tra il pubblico i volti di tanti amici, che mi sorridevano colmi di soddisfazione, ma anche perché vedevo sorridere tante persone sconosciute, leggendovi lo stesso sincero coinvolgimento.
E poi ci siamo divertiti, ecco lo voglio dire. Siamo stati “bene”. Risate, battute, scambi rapidi e colorati. Botta, risposta, riflessioni profonde, alternate con naturalezza a momenti di scherzo e gioco.
La riuscita di una presentazione nella leggerezza del suo svolgimento, ecco la chiave. E mi auguro di cuore che così possa trascorrere anche il tempo di tutti coloro che stanno leggendo o leggeranno il libro: vorrei che si sentissero come mi sono sentita io, circondati d’affetto e di leggerezza.