Arrivano o non arrivano… ma quando arrivano?

Arrivano o non arrivano. Non arrivano. Ma quando arrivano? Ritardo, consegna sbagliata, chissà dove son finite le copie. Dove sono? Boh, e soprattutto perché non arrivano? Sarà successo qualcosa. Qualcosa di brutto che non ti vogliono dire. Le copertine sono venute blu invece di nere. Le hanno rilegate mezze in un verso e mezze in un altro. Hanno messo le copertine giuste ma il dentro no, è quello di un altro libro e non sanno come dirlo. Lo stanno ristampando tutto daccapo, di corsa, sperando di fare in tempo.

Pensare le pensi tutte, quando aspetti che arrivino le copie del tuo nuovo libro.

No in ansia non ci vado, però diciamo che lo aspettavo. Perché è sempre un’emozione unica, vedertelo lì, davanti, vero, in carta e inchiostro. Uh che soddisfazione! C’ho lavorato anni, mica di seguito, però tanto lavoro. Questo libro è nato nel 2012 e di strada ne ha fatta. È anche stato fermo, per molto tempo, in un cassetto o qualcosa di simile. Non è che non ci credessi più, ma l’ho messo da parte. Poi ripreso. Poi rimesso da parte. Scritto altre cose, altri libri. Poi quando lo riprendevo correggevo, riscrivevo, aggiungevo e limavo. Ogni persona che lo ha letto (e sono state tante) mi dava un consiglio, vedeva un particolare, o poneva domande che mi facevano guardare le cose da un punto di vista diverso. E ci rimettevo le mani. Come un impasto che viene lavorato e lavorato, poi fatto riposare e poi daccapo. E la cosa potrebbe durare all’infinito. L’infinito finisce quando arriva l’occasione e la decisione di pubblicarlo, e parte il conto alla rovescia. Non che ci sia stata fretta, questo libro la fretta non l’ha conosciuta, beato lui, se non nell’ultima fase, quando è fisiologica per tutti.

Anche il titolo ha fatto i suoi bei viaggi, per me arrivare a “Puro Sangue” non è stato facile. Per lungo lungo tempo l’ho chiamato in tutt’altro modo e anche se qualcuno dai buoni consigli mi ha ripetuto più volte il motto “kill your darlings” dal mio caro vecchio titolo non mi volevo staccare. E invece, l’ho ucciso e ho fatto bene. Seguendo il consiglio di chi più lungimirante di me ne aveva intuito la maggiore forza espressiva ed evocativa. E sia: PURO (staccato) SANGUE.

E adesso eccolo qua, alto, parecchio alto, me lo immaginavo più basso. Ma quanto ho scritto? Mi son chiesta appena l’ho avuto tra le mani. Mi pareva meno. Ci sarà qualcuno che avrà la buona intenzione di leggerselo tutto? Mah…

Intanto me lo guardo, e lo tocco, e lo annuso e lo rigiro. E son contenta, e penso che sì, questo Puro Sangue mi piace, poi chi lo sa.

Comunque vada (anche se non sarà un successo) ne sarà valsa la pena.

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