È da quando è scoppiata l’emergenza Corona Virus che ho in testa un’immagine precisa.
Avete presente la scena del duello fra Merlino e Maga Magò nel mitico cartone animato “La spada nella roccia”? No? Be’, nel caso andatevelo a vedere subito, approfittando di questo momento in cui si dovrebbe (condizionale d’obbligo) stare in casa, perché è un capolavoro, io credo di averlo visto più di dieci volte, senza mai stancarmene.
A un certo punto, dicevo, Magò e Merlino si sfidano a duello, la perfida maga stabilisce delle regole che sarà la prima a disattendere ovviamente, sparendo e poi trasformandosi in una creatura immaginaria. Dopo esser stata coccodrillo – e Merlino tartaruga; volpe vs coniglio; gallina vs bruco; tigre, serpente a sonagli e poi rinoceronte, mentre il povero Merlino si trasforma rapidamente in topolino, tricheco, elefante, granchio e caprone. Con quest’ultima mossa, Merlino pensa di aver sconfitto l’avversaria che precipita in un burrone, dal quale però risorge trasformata in un immenso drago viola sputafuoco, violando appunto la regola da lei stessa stabilita: niente creature immaginarie. Merlino fugge, ma pare non avere scampo alle fiamme terribili che il drago gli sputa addosso, finché non….scompare. Ma il saggio Mago non è davvero scomparso, mai avrebbe violato le regole, “non sono sparito sono soltanto molto piccolo, sono un germe di una malattia molto rara [ovvero il patogeno del morbillo] e tu mi hai preso Magò!”.
La maga, nelle sembianze imbattibili di un terribile drago, si coprirà così di macchie, brividi, e sarà costretta a letto con la febbre alta. Il buon Mago Merlino la rassicura, dicendole che sguarirà in un paio di settimane. Sperando che abbia imparato la lezione.
Ecco, io ho pensato proprio a questo: siamo nel 2020, viaggiamo per aria e terra a grande velocità su ogni genere di mezzo, costruiamo palazzi che toccano il cielo, inventiamo robot e ogni sorta di aggeggio che ci facilita la vita, che fa girare l’economia, disposti a spendere fortune per l’ultimo modello di cellulare che ci manca solo faccia anche il caffè. Ci crediamo gli esseri più evoluti della terra, ci riteniamo per questo “intoccabili e invincibili”. Eppure…
Eppure è bastato un “semplice virus” per metterci tutti in ginocchio, a partire dall’economia fino a intaccare le relazioni sociali, le nostre abitudini quotidiane di vita e di lavoro. Tutto in tilt, tutto bloccato, la paura dilaga, vietati assembramenti, chiuse le scuole e le università, bandite perfino le strette di mano.
Forse, allora, non eravamo così forti, forse eravamo come l’enorme drago di maga Magò che pensava così di sopraffare Merlino-topolino. Che le ha invece dimostrato quanto poco può bastare per minare questa certezza. Un minuscolo batterio, invisibile agli occhi, è bastato a mettere a letto, e quindi sconfiggere, il grande drago. Solo che nel cartone si tratta di un semplice morbillo, guaribile, come la rassicura Merlino, in due settimane.
Lo scopo del mago era soltanto quello di darle una bella lezione, sperando che imparasse un po’ di umiltà.
Non sappiamo se Maga Magò ci sia riuscita e abbia appreso la lezione del saggio Merlino, di sicuro dubito, con grande delusione del mitico mago, che la impareremo noi.
E che ce la caveremo con due settimane a letto.
Era nell’aria…..
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già!
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Di male in peggio.
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Anche io ho pensato a questa scena, spunto per qualche riflessione. Uno dei cartoni animati più belli di sempre.
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io lo adoro, visto e rivisto decine di volte!
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Non penso che si tratti di una lezione di umiltá che dovremmo imparare quanto piuttosto qualche lezione sulla collettività. Cosa significa appartenere ad un collettivo e fare il possibile, come seguire semplici regole per il bene della collettività . In questo caso , al tempo del CoViD si trattava della distanza sociale , ma possiamo estenderlo a comportamenti generali e alle strutture sociali all´interno dello stato che proteggano la collettivitá dei cittadini di uno stato dalle sfide della vita odierna. Ci sono persone con notevoli risorse che giocano a scacchi usando i cittadini come pedoni. Al posto che partecipare ad un tavolo dove le regole vengono scritte da altri, a loro favore peraltro , sarebbe preferibile scegliere di essere totalmente autonomi e sganciarsi da tutto. Chiamiamola de-evoluzione se vogliamo, ma purtroppo non ci lasciano molta scelta se vogliamo creare un fururo libero per i nostri figli.
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