Di tutto mi potrete accusare, ma che sto scrivendo solo di animali proprio no! In effetti lo avevo premesso e promesso fin da subito: non solo animali nel mio blog “Scrivo da cani”! E non potete dire che non abbia mantenuto la parola data… al punto che credo che sia da troppo tempo che non parlo un po’ di ‘bestiole’, non pare anche a voi? Ma sì, direi perfino da troppo. Lo so che non si vive di ‘solebestie’, ma neppure senza ecco.
E allora eccomi qua: a parlare di nuovo di code, zampe, peli, bave e quanto di meraviglioso ancora adorna le case e le vite di chi ha scelto un animale per amico. Perché è una scelta senz’altro ingombrante che imprime un segno indelebile che permette a chi la condivide di riconoscerlo subito, come un “marchio di fabbrica” inconfondibile. Chi invece non ha animali, o comunque non li tiene in casa, non potrà fare a meno di notare (e magari “farci” notare) che tali segni non sono sempre graditi e gradevoli. L’odore, prima di tutto. Se in una casa vive un cane sarà normale che aleggi qualcosa nell’aria che ne ricorda la presenza. Così come saranno sparse cucce, coperte, giochi mordicchiati. E peli. Ecco i peli sono una caratteristica veramente inconfondibile, una presenza che non si riesce mai a eliminare del tutto: se in casa ci vive un cane o un gatto o entrambi i peli fanno parte dell’arredamento, c’è poco da fare. Corti, lunghi, chiari, scuri, sul pavimento, sui divani, sui vestiti… ovunque.
Se entri senza peli quando esci te ne porti via un bel po’, questo è sicuro. Se l’ospite ha animali poco male, sarà più che abituato e l’unico problema consisterà nell’ispezione poco garbata che i suoi gli riserveranno quando rincaserà pieno di odori estranei (dove sei stato chi hai toccato perché non mi hai portato). Un pochino più complicato per chi invece vorrebbe andarsene pulito come è arrivato… questa è un’ipotesi più difficoltosa. Perché non si esce mai da una casa abitata da animali uguali a quando si è entrati. Dei peli superflui in aggiunta si portano via sempre. Almeno. A volte magari anche un filino di bava, che decora in modo inconfondibile di preferenza gli abiti scuri con quella scia ‘lumacosa’ resta anche (anzi soprattutto) se la sfreghi con un fazzolettino. Oppure una zampata fangosa o polverosa, affibbiata con tanto amore e caloroso benvenuto all’ospite ignaro, e magari indignato.
C’è poi chi chiede al proprietario di casa di “chiudere” fuori il cane o il gatto, con la vana speranza di salvarsi; evitando il contatto diretto con la bestiola pensa così di schivare segni evidenti di contaminazione. Illuso, si siederà magari comodamente sul divano per poi alzarsi e ritrovarsi addosso un piccolo strato di peletti guarda caso dello stesso identico colore dell’animale che magari osserverà la scena dalla finestra del salotto con lo sguardo afflitto e stupito senza riuscire a spiegarsi come possa essere successo che quell’umano dallo strano odore non gradisca di essere salutato come si conviene tra persone ben educate.
Alla fine dunque tanto vale rassegnarsi. Se scegliete di entrare in un posto dove vivono animali domestici non ne uscirete indenni, quindi pensateci bene prima e fatevene una ragione: in una casa dove vivono bestie qualche segno della loro presenza vi resterà per forza addosso. E non è detto che sia per forza una cosa negativa.